Un pressante invito


Stiamo vivendo giornate surreali che mai avremmo immaginato. I nostri ritmi sono stravolti, le normali consuetudini sono rivisitate, gli ovvi programmi non si snocciolano come sempre è stato, ci sovrasta un solo termine: coronavirus, novella peste.

Nel marasma e nella confusione che stiamo vivendo purtroppo non è chiaro un convincimento che dovrebbe, qui sì, essere condiviso da tutti: assumere comportamenti in modo da interrompere il contagio. Si coglie in molti quasi una tracotanza, una strafottenza del tutto ingiustificate: non mi riguarda, non vengo infettato, colpisce solo gli anziani o gli ammalati gravi ecc. Le diverse fonti scientifiche ci stanno dicendo ben alt ro. Dobbiamo pensare diversamente.

Sono io che preservo l’altro; sono io che mi preoccupo per te.

Io mi tengo a distanza per te.

Io mi lavo le mani per te.

Io rinuncio a quel viaggio per te.

Io non vado in discoteca o al bar o al cinema per te.

Io non vado al centro commerciale per te.

Per te.

Per te che sei in terapia intensiva, per te che sei anziano e fragile, per te che stai lottando contro il cancro,

per te che …

Tutto il resto non ha importanza.