Un tempo per ...
Viviamo una situazione per molti aspetti irreale. A causa del coronavirus le normali attività che cadenzavano le nostre vite e giornate sono sospese fino a domenica 8 marzo. Se i primi giorni potevano essere colti come un opportuno e positivo tempo di pausa, ora un certo disagio si fa spazio, si insinua nei nostri animi.
Tutti percepiamo l’eccezionalità degli eventi e ne comprendiamo a pieno le molteplici conseguenze: sanitarie, economiche, sociali, relazionali … L’ordinarietà della vita, talvolta vituperata, ci manca e ci sentiamo orfani di essa. Il tempo va organizzato e le diverse attività devono dipanarsi e svilupparsi e da ciò deriva il senso e il significato del nostro vivere. Ora viviamo, in questi giorni, come sospesi dentro un forzato limbo.
È in fase di avanzata elaborazione un comunicato che invita i docenti ad offrire materiali di studio e di lettura, nelle varie discipline, agli allievi per rendere più fruttuoso questo tempo forzosamente destrutturato. Con piacevole sorpresa diversi insegnanti si sono ritrovati in Istituto per organizzarsi, per comunicare le loro iniziative a diversi allievi, per confrontarsi su alcune tematiche didattiche …
Possano essere vissute queste giornate come un’occasione preziosa per leggere, per riflettere, per studiare; sarebbe uno spreco deprecabile viverle passivamente senza esserne soggetti attivi; possano essere anche utilizzate per dialogare di più in famiglia - tralasciando l’uso compulsivo di tablet, cellulari, tv e analoghi marchingegni - riannodando fili e percorsi interrotti o troppo flebili.
Personalmente mi ripropongo in questi pomeriggi di avviare alcuni approfondimenti testuali e di riprendere la lettura di alcuni canti della Divina Commedia. Ritengo questo uno dei modi migliori di utilizzare il tempo, perché favorisce la nostra crescita culturale e ci rende pienamente uomini, come recita il sommo Dante “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”, (Inferno, XXVI, 119).